domenica 28 ottobre 2018

L'orologio nella letteratura

L'orologio è uno strumento interessante, molte volte stravagante e fonte di ispirazione. Esso compare numerosissime volte sia nella letteratura italiana che non. In seguito vengono riportati dei curiosi esempi.


Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol (nel romanzo si nota la componente matematica derivante dagli studi dell'autore):

"Il Cappellaio fu il primo a rompere il silenzio.
- Che giorno del mese abbiamo? - disse, volgendosi ad Alice. Aveva cavato l'orologio dal taschino e lo guardava con un certo timore, scuotendolo di tanto in tanto, e portandoselo all'orecchio.
Alice meditò un po' e rispose: - Oggi ne abbiamo quattro.
 - Sbaglia di due giorni! - osservò sospirando il Cappellaio.
 - Te lo avevo detto che il burro avrebbe guastato il congegno! - soggiunse guardando con disgusto la Lepre di Marzo.
- Il burro era ottimo, - rispose umilmente la Lepre di Marzo. -
- Sì ma devono esserci entrate anche delle molliche di pane, - borbottò il Cappellaio,
- non dovevi metterlo dentro col coltello del pane. La Lepre di Marzo prese l'orologio e lo guardò malinconicamente: poi lo tuffò nella sua tazza di tè, e l'osservò di nuovo: ma non seppe far altro che ripetere l'osservazione di dianzi:
- Il burro era ottimo, sai. Alice, che l'aveva guardato curiosamente, con la coda dell'occhio, disse: - Che strano orologio! segna i giorni e non dice le ore.
- Perché? - esclamò il Cappellaio. - Che forse il tuo orologio segna in che anno siamo?
- No, - si affrettò a rispondere Alice - ma l'orologio segna lo stesso anno per molto tempo.
- Quello che fa il mio, - rispose il Cappellaio. Alice ebbe un istante di grande confusione. Le pareva che l'osservazione del Cappellaio non avesse alcun senso; e pure egli parlava correttamente.
- Non ti comprendo bene! - disse con la maggiore delicatezza possibile. -
Il Ghiro s'è di nuovo addormentato, - disse il Cappellaio, e gli versò sul naso un poco di tè bollente. Il Ghiro scosse la testa con atto d'impazienza, e senza aprire gli occhi disse:
- Già! Già! stavo per dirlo io. - Credi ancora di aver sciolto l'indovinello? - disse il Cappellaio, volgendosi di nuovo ad Alice.
- No, ci rinunzio, - rispose Alice. - Qual'è la risposta?
- Non la so, - rispose il Cappellaio.
- Neppure io, - rispose la Lepre di Marzo.
Alice sospirò seccata, e disse: - Ma credo potresti fare qualche cosa di meglio che perdere il tempo, proponendo indovinelli senza senso.
- Se tu conoscessi il tempo come lo conosco io, - rispose il Cappellaio, - non diresti che lo perdiamo. Domandaglielo. - Non comprendo che vuoi dire, - osservò Alice.
- Certo che non lo comprendi! - disse il Cappellaio, scuotendo il capo con aria di disprezzo - Scommetto che tu non hai mai parlato col tempo.
- Forse no, - rispose prudentemente Alice; - ma so che debbo battere il tempo quando studio la musica.
- Ahi, adesso si spiega, - disse il Cappellaio. - Il tempo non vuol esser battuto. Se tu fossi in buone relazioni con lui, farebbe dell'orologio ciò che tu vuoi."


L'Orologio di Carlo Levi:

"Mi spogliai in fretta. Col gesto abituale di ogni sera, levai l'orologio dalla tasca: lo tenni un poco in mano, e lo avvicinai all'orecchio, prima di posarlo sul tavolino accanto al letto. Sentivo il suo ticchettío regolare, e pensavo che il tempo dell'orologio è del tutto l'opposto di quel tempo vero che stava dentro e attorno a me. E' un tempo senza esítazioni, un tempo matematico, continuo moto materiale senza riposo e senza angoscia. Non fluisce, ma scatta in una serie di atti successivi, sempre uguali e monotoni. Ora l'orologio era sul marmo del comodino, appoggiato obliquamente sul suo moschettone ripiegato, fermo e insieme animato da un moto interno, come un grosso moscone lucente, pronto al volo."



Il libro dell'orologio a polvere di Ernst Jurger:


"Il tempo rappresentato dall’orologio a polvere vive in ciascuno di noi, non solo nei nostri giorni infantili, o durante quelli trascorsi all’aperto oppure in vacanza, ma è come depositato al fondo della nostra essenza. E' qualcosa di diverso rispetto al tempo degli orologi meccanici, ma anche rispetto al tempo solare. Credo che valga la pena di riportarlo alla luce, così come dai detriti di una miniera quasi abbandonata si estrae una roccia rara. Potrebbero risplendervi cristalli non comuni, potrebbe perfino celare virtù terapeutiche, oppure soddisfare una semplice curiosità."

mercoledì 24 ottobre 2018

L'orologio nelle arti figurative

La persistenza della memoria (1931, conservato al Museum of Modern Art di New York)
di Salvador Dalì




L'Heure de tous (1985, situata davanti l'ingresso della stazione dei treni di Saint-Lazare di Parigi)
di Armand Fernandez









The Alarm Clock (1914, conservato nel Museo Frida Kahlo) di Diego Rivera









L'artista Susan Beatrice ha avuto un'ottima idea per il riciclo dei vecchi e non funzionanti orologi:


                                                                                  per ulteriori informazioni visita questo link







domenica 21 ottobre 2018

I materiali dell'orologio

I materiali più utilizzati per la realizzazione degli orologi:

Acciaio           il quale offre un'ottima resistenza nel tempo e bassi costi;

Titanio            riesce a generare una patina superficiale(a contatto con l'ossigeno                                          atmosferico) resistendo agli acidi e ai sali;

Bronzo nautico     indispensabile per gli orologi da sub(quindi  con applicazioni moderne)

Resina             in particolare le resine poliuretaniche (scarsa conducibilità del calore,                                     elevata resistenza alla snervatura);

Alluminio        facilmente lavorabile;

Ottone             utilizzato per creare uno spessore sulla superficie del metallo per evitare la                             corrosione;

Ceramica         anche se il processo di lavorazione è abbastanza complicato;

Oro                 presenta una elevata resistenza alla corrosione, ma pesa molto. Utilizzato                              sia per le casse che per il meccanismo di movimento;

Gomma          utilizzata per le guarnizioni di tenuta e per i cinturini;

Platino          se vien legato con l'iridio, si hanno deformazioni quasi nulle;

Vetro             il più comune: ossido di silicio;

Sopratutto per i vecchi orologi, pendoli e segnatempo veniva utilizzato anche il legno!

I cataloghi dell'orologio

Sin dai primi "a molle" si è sempre cercato di catalogare, elencare e classificare gli orologi antichi e arcaici e gli smartwatches di ultima generazione.

Orologi, pendoli e cucù dal '700 al '900




Dal catalogo dell'IKEA a pag 214, elemento numero 4: l'orologio fonte di ispirazione per il blog.



Orologi di lusso e le migliori marche



giovedì 11 ottobre 2018

I nomi dell'orologio

Per poterci orientare nella quarta dimensione abbiamo sempre avuto bisogno di questo strumento, ormai fondamentale per l'irrequieta vita quotidiana. Partendo dall'invenzione della  "meridiana"arrivando agli orologi digitali ricchi di funzioni.

Facendo riferimento al "Dizionario etimologico online":    Orologio

Oriolo       
                                                        

Segnatempo




Lingue straniere:

Dall'inglese:   Clock (sinonimi)

Dall'arabo:      سَاعَة


Dal francese:  Reloj


Dal cinese:      時鐘  costituita da:
  traduzione di "ora-tempo"
     traduzione della "campana"


Dal tedesco:   Uhr


Le parti principali di un orologio meccanico semplice comprendono:

  • La molla principale, che permette di azionare il movimento
  • Il bilanciere che, con la sua oscillazione costante, permette la ripartizione del tempo
  • La ruota di scappamento, che distribuisce gli impulsi del bilanciere
  • Il rocchetto che trasmette il movimento
  • La corona di carica(negli orologi a ricarica manuale) o il peso(negli orologi automatici)
  • La ruota della minuteria che attiva le lancette